Il primo viaggio, nell'inverno 2004-2005, pochi giorni dopo il disastroso Tsunami che ha sconvolto le coste indiane orientali e lo Sri Lanca, ci ha portato nelle mete classiche del nord: Dehli, Jaipur, Agra, Kahjurao, Varanasi (e poi Katmandu, in Nepal). E' stato il primo contatto con la realtà indiana e le immagini dell'estrema povertà, cruda, a volte quasi insopportabile, ci rimarranno per sempre nella mente, in un crescendo nelle varie tappe del viaggio, fino alla città di Varanasi, lungo il sacro fiume Gange. Il successivo spostamento a Katmandu è arrivato quasi come una liberazione.
Il Taj Mahal, ad Agra, e gli elaborati templi di Kajuraho sono delle meraviglie che da sole valgono l'intero viaggio. Mentre veder sorgere il sole sulle tranquille acque del Gange a Varanasi, con le scalinate brulicanti di pellegrini che pregano e si immergono in quelle acque che hanno magari appena accolto le ceneri dei loro cari, è un'esperienza che non lascia indifferenti.
Anche gli spostamenti tra una meta e l'altra sono stati particolarmente interessanti. Non solo in pulman, con autista Sick con turbante e aiutante uomo-freccia che col braccio fuori dal finestrino segnala i cambi di direzione, ma anche in treno, con distribuzione del the inclusa, e soprattutto in auto, nelle dodici ore di trasferimento tra Kajuraho e Varanasi - perchè il nostro aereo è rimasto a terra per la nebbia - lungo specie di sentieri, a volte di sassi, altre in terra battuta, che definire 'strade' sarebbe stato improprio.
Nel secondo viaggio, tra dicembre 2010 e gennaio 2011, ci siamo invece dedicati al sud: Tamil Nadu, lo stato piu' importante per l'induismo, e Kerala, una sottile striscia di territorio che occupa la costa occidentale fin quasi alla punta piu' meridionale. Il primo con i suoi templi colorati e affollati (Chennai, Mamalipuram, Pondicherry, Tanjore, Trichy, Madurai), il secondo invece regno incontrastato della natura (Periyar, Kumarakum, Kochin) e dove la povertà è meno evidente, attenuata, forse, dall'influsso del cristianesimo, importato dai portoghesi, che qui ha il maggior numero di seguaci.
Il nuovo impatto con la cruda realtà indiana è stato questa volta meno impressionante, forse perchè preparati dall'esperienza precedente, o forse perchè, obiettivamente, al sud le condizioni di vita sono meno misere e umilianti. Ma in ogni caso risulta sempre difficile capire come in un Paese che si presenta ormai come uno dei principali attori nel campo delle moderne scienze informatiche, mediche, tecnologiche, possano continuare ad esistere situazioni di estrema povertà, di degrado, di evidente promiscuità tra esseri umani, rifiuti ed animali, di riti e gesti giustificati piu' da atavica superstizione che da fede vissuta.
Di seguito, come sempre, un po' di dettagli e impressioni su quanto visto. Basta cliccare sui link qui sotto per i singoli post.
Primo Viaggio (Nord) Secondo Viaggio (Sud)
Dehli Chennai
Jahipur Mamalipuram
Agra Pondicherry (Puducherry)
Kajuraho Tanjore (Tanjavur)
Varanasi Trichy
Madurai