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Arriviamo a Xian (si pronuncia "Scian") che è ormai buio. Il freddo non è da meno, rispetto a Pechino e, nel pulman che dall'aeroporto ci trasporta verso la città, provoca un appannamento generale dei finestrini, tanto che quasi non riusciamo a vedere nulla. Grandi vialoni e svincoli autostradali illuminati a giorno ci fanno capire che qui il turismo è una risorsa e viene gestito in modo industriale.

 Le mura del XIV secolo
Le Mura del XIV secolo

 

La città piu' interna (volevo dire "antica", ma di antico non abbiamo visto molto) è circondata da possenti mura, ben conservate e restaurate. Sono del 1350 circa, ma costruite, almeno in parte, sul tracciato di preesistenti mura del VII secolo d.C.

La storia di Xian, pero', è multi-millenaria: risalgono infatti al XI secolo a.C. le prime notizie sulla città, che da allora fu capitale del "Regno di Mezzo" per almeno due millenni, sotto il dominio di ben 13 Dinastie, tra cui la Zhou, la Qin, la Han e la Tang. Nel VI secolo d.C. la città, che allora era chiamata Chang'an, era ritenuta la piu' grande e popolosa città al mondo, con i suoi ben 84 KM2 di superficie.

Nonostante questo, pero', non sono molti i segni della prestigiosa storia della città, a parte naturalmente l'Esercito di Terracotta, e passando per le sue ampie vie,  tutte tra loro parallele, intersecate da altre, perpendicolari, si ha un'impressione di città piuttosto anonima, uno dei tanti centri industriali della moderna Cina del neo-comunismo capitalista.

I ravioli al vapore, specialità di Xian
I ravioli al vapore, specialità di Xian

 

Prima di arrivare all'albergo,  comunque, ci aspetta un'altra esperienza tipica del luogo, una specialità che caratterizza questa regione dello Shaanxi: la cena a base di ravioli. Questa è infatti, se possiamo fare il paragone, la Bologna della Cina, dove la specialità gastronomica locale unisce, alla delicatezza dei sapori, anche la ricercatezza delle forme, riproducendo nella sagona del raviolo, l'animale o la verdura che ne costituiscono il ripieno.

La serata passa percio' degustando almeno una dozzina di portate di ravioli al vapore, alcuni ottimi, altri meno, senz'altro tutti interessanti e sostanziosi, al punto che alcuni dei commensali danno forfait prima della fine.

Il giorno successivo, 31 dicembre, lo dedicheremo alla visita dell'Esercito di terracotta, alla Pagoda dell'Oca Servaggia, a una breve visita delle mura e a qualche altro reperto minore, per finire, alla mezzanotte, nella grande piazza della Torre della Campana, a festeggiare l'arrivo del nuovo anno, il 2009.