Forse per la splendida giornata di sole, forse perche’ stavamo per lasciare Pechino, ma la visita del complesso del Tempio del Cielo e’ uno dei ricordi piu’ chiari e impressionanti dell’intero viaggio.
Due sono le cose che ci hanno colpito e che ci porteremo per sempre ben impresse nella memoria: i cinesi, cittadini qualsiasi di questa enorme città, che, al tiepido sole del mattino, si cimentano in esibizioni artistiche, magari di livello discutibile, ma assolutamente appassionate e sorprendenti. Il filmato che trovate in basso (parte 1) mostra solo qualche esempio, ma è evidente soprattutto il frastuono di strumenti, canti, grida, che si incrociano e si sovrappongono, in una colorita rappresentazione della voglia di vivere di questa gente.
La seconda cosa è il Tempio della Preghiera per un Buon Raccolto (foto qui sopra), una costruzione enorme, rotonda, che si staglia contro un cielo blu che ne fa risaltare i colori e gli ornamenti. Quella che va sotto il nome di “Il Tempio del Cielo” è in realtà una vasta area, racchiusa da mura, che comprende una serie di costruzioni, tutte colorate e perfettamente restaurate.

Questa grande area era la meta del corteo imperiale, che, lasciando la Città Proibita dalla porta meridionale (porta Qianmen), per piu’ giorni (anche se dista solo mezz’ora a piedi) sfilava attraverso il quartiere popolare che divideva la residenza imperiale dal Tempio del Cielo, in un susseguirsi di cavalieri, portatori di incenso, elefanti, eunuchi, araldi con i vessilli, mandarini (i governatori delle province dell’impero) e poi via via i religiosi, i militari, alla fine l’imperatore con tutta la sua corte e poi ancora musici e cosi’ via per diversi giorni. Il popolo pero’, non poteva guardare la processione, doveva rinchiudersi nelle sue stamberghe e ascoltare solo il frastuono del lungo corteo, finchè non fosse completamente finito. Forse, nella realtà, era l’imperatore che non voleva vedere quanto il suo popolo fosse stracciato e mal nutrito.
L’imperatore si recava al Tempio del cielo per rivolgere, unico autorizzato, le preghiere alle divinita’, per ingraziarsi il padre celeste e chiedere un buon raccolto, per scongiurare le calamità naturali, le guerre e le carestie. All’imperatore era pure riservato il culto degli antenati (esteso successivamente a tutto il popolo dal confucianesimo), le cui tavolette erano custodite nel Padiglione del Cielo.
Se avesse perso la protezione degli antenati e la benevolenza del Cielo, i segnali evidenti di tale sciagura sarebbero stati catastrofi, cattivi raccolti e il dilagare della corruzione: sarebbe stato il tempo di sostituire l’imperatore indegno con un altro mandato celeste.

L’insieme del Tempio del Cielo si sviluppa da sud a nord (vedi mappa sopra), in direzione della Città Proibita. Vi si trovano tre edifici principali, partendo da sud: l’Altare del cielo, o Altare circolare, il Padiglione del Cielo, o della Volta Imperiale, e, infine, la costruzione piu’ imponente, il Tempio della Preghiera per un Buon Raccolto (la foto di apertura).
L’Altare Circolare, costruito nel 1530, e’ interamente di marmo bianco, composto da una terrazza a tre livelli, circondata da un muro interno circolare ed uno esterno a pianta quadrata. Era concezione degli antichi cinesi che la terra fosse quadrata ed il cielo una calotta circolare. Pertanto il perimetro esterno doveva rappresentare la terra, quello intermedio il mondo degli esseri umani e quello piu’ in alto il Cielo. Sulla terrazza piu’ alta c’era al centro un disco di metallo che rappresentava il centro della terra. Da li’ partiva tutto un sistema di lastre di pietra, in numero di 9 nel primo giro, il doppio nel secondo giro e cosi via per multipli di 9, fino a 81 nel giro piu’ esterno: 9 è infatti il numero che, per essere la maggiore tra le cifre singole, rappresentava la perfezione dell’imperatore. Su questa terrazza il Figlio del Cielo – l’Imperatore – dopo una notte di raccoglimento e tre giorni di digiuno – entrava in comunicazione con il padre, addossandosi tutte le colpe del suo popolo e invocando solo su di sè il castigo divino. La cerimonia si concludeva bruciando offerte votive in appositi forni di ceramica verde, ancora visibili attorno alla struttura. Oggi, dal livello più alto, si intravvede, dietro una barriera di alberi, il centro della città di Pechino, con i suoi grattacieli dalle strane forme geometriche.

La seconda costruzione (1530) è un’edicola circolare, con diametro di 16 metri e alta 19. La calotta, ricoperta di tegole blu vetrificate poggia su un cerchio sostenuto da otto colonne. Qui venivano conservate le tavolette degli antenati. Di nuovo, questa costruzione è circondata da un muro circolare, a sua volta all’interno di un altro muro a pianta quadrata, con la stessa simbologia dell’altare.

Il terzo ed ultimo edificio, unico nel suo genere, e’ sicuramente il piu’ bello ed imponente: Il Tempio della Preghiera per un Buon Raccolto (nella foto all’inizio dell’articolo). E’ costituito da una rotonda alta 38 metri, che sorge su di una triplice terrazza rotonda di marmo bianco, ciascuna bordata da una balaustra bianca ornata di draghi e fenici scolpite. Otto rampe di scale portano al tempio; quella centrale, a sud, la più ampia, e’ formata a sua volta da tre rampe con in mezzo un tappeto di marmo (come avevamo visto alla Città Proibita). Il Tempio e’ ricoperto da un triplice tetto conico, rivestito di tegole azzurre vetrificate (il colore del cielo) sul quale troneggia una grande sfera dorata simbolo del sole. Il tempio e’ del 1420 (imperatore Yongle), in seguito distrutto da un fulmine nel 1889 e poi ricostruito l’anno successivo esattamente uguale (quindi quello che vediamo e’ praticamente nuovo!). La rotonda di 30 metri di diametro è sorretta da 28 colonne in legno di cedro: le 4 colonne centrali (le Colonne della fontana del Drago) rappresentano le stagioni, le dodici colonne attorno sono i mesi dell’anno, le ultime dodici le ore del giorno. Il tutto, rigorosamente di legno, è tenuto insieme esclusivamente con perni e incastri, senza l’uso di chiodi o altri metalli.

La costruzione è completamente e finemente decorata, con i colori del verde, azzurro, bianco e oro ed è letteralmente ricoperta col simbolo del drago (foto qui sotto) e della fenice, che rappresenta l’imperatrice consorte.

Tutta l’area del Tempio del Cielo è circondata da un grande parco, con porticati e spiazzi lastricati, dove decine e decine di cinesi si cimentano nelle piu’ estemporanee performances artistiche: chi balla al tempo di musiche popolari, chi canta l’opera che ha sentito la sera prima alla radio, chi suona uno strumento, magari indulgendo con qualche musica “occidentale” vedendo il gruppo di turisti d’oltre oceano, chi palleggia con uno strano oggetto volante (un peso con delle piume che lo fanno ricadere sempre dalla stessa parte), chi semplicemente gioca a carte o cerca di vendere qualche souvenir. Di sicuro una delle più belle rappresentazioni dello stile di vita, insieme semplice e austero, di questo popolo felice. Almeno all’apparenza.
Lasciamo questo splendido luogo. Ci aspetta l’aereo che ci porterà a Xian, patria dell’esercito di terracotta … e dei ravioli al vapore.
Nel primo filmato una ripresa di questi cinesi artisti.
Nel secondo filmato, le principali costruzioni del Tempio del Cielo.
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